Tra parchi, sentieri e montagne, la Via degli Dei, ben segnalata dalle indicazioni del C.A.I. (Club Alpino Italiano), può essere suddivisa in diverse tappe, e non presenta particolari difficoltà e può essere classificata di tipo E ( Escursionistico - Facile).
Nel Medioevo il tracciato aveva nomi diversi (via mulattiera per Monzuno, via di Barberino e altre), a seconda della meta che si voleva indicare. La denominazione attuale di Via degli Dei richiama la presenza, lungo il percorso che porta al passo della Futa, di montagne e luoghi con nomi di divinità pagane come Monte Adone, Monzuno (Mons Junonis), Monte Venere e Monte Luario (la dea Lua).
Le ricerche archeologiche hanno evidenziato come gli antichi sentieri e mulattiere medioevali, che correvano sul crinale fra Savena e Setta congiungendo Bologna e Firenze, ricalcavano in parte una strada romana, probabilmente la transappenninica costruita da C. Flaminio nel 187 a.C. fra Bologna ed Arezzo, indicata come Flaminia Militare.
Il territorio del comune di San Benedetto Val di Sambro è tagliato quasi metà da questa antichissima strada: il tracciato tocca la vetta di monte Galletto, lascia alla sinistra la località di Cedrecchia ed entra nel paese di Madonna dei Fornelli. Prosegue poi fino al borgo La Bonacca, salendo fino alla Pedrosa ed alla cima del monte dei Cucchi; da qui arriva a Pian di Balestra e seguendo lo spartiacque giunge fino alle pendici del monte Bastione, per poi proseguire in territorio toscano.
Escursione essenzialmente naturalistica, non mancano interessanti elementi storici. come i siti archeologici sulla Flaminia Militare di Sassorosso, Pedrosa e Monte Bastione, nelle vicinanze di San Benedetto Val di Sambro.
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